Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha affrontato la situazione in Ucraina il 13 gennaio. La Svizzera ha utilizzato la sua prima riunione sull'Ucraina come membro del Consiglio per condannare ancora una volta con forza l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina. Ha chiesto alla Russia di cessare tutte le ostilità e di ritirare immediatamente le sue truppe.

L'Ambasciatrice svizzera alle Nazioni Unite Pascale Baeriswyl ha sottolineato le conseguenze di vasta portata dei ripetuti attacchi russi alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina, compresa l'interruzione di strutture vitali come ospedali e sistemi di approvvigionamento idrico. La protezione dei civili è una delle priorità della Svizzera nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU. «Oggi, ribadisco l'appello della Svizzera a cessare tutti gli attacchi contro i civili e delle persone fuori dal combattimento, i beni civili e le infrastrutture critiche», ha sottolineato Baeriswyl.

È necessario impegnarsi per trovare soluzioni pacifiche, giuste e durature. Oltre al suo impegno a livello diplomatico e multilaterale, la Svizzera sta lavorando anche a livello bilaterale per alleviare la crisi umanitaria nel Paese devastato dalla guerra. La Svizzera ha dichiarato nel Consiglio di continuare il suo impegno diretto in Ucraina. Questo avviene, tra l'altro, attraverso i contributi alle organizzazioni partner e la consegna di beni umanitari come generatori mobili o attrezzature per il riscaldamento, oppure attraverso il sostegno al processo di ricostruzione in Ucraina, lanciato a Lugano nell'estate del 2022.

«Come membri di questo Consiglio, è nostro dovere fare tutto il possibile per garantire che quest'anno sia segnato da una pace giusta, in conformità con il diritto internazionale, in Ucraina e altrove nel mondo», ha sottolineato Baeriswyl nel suo intervento.

Dichiarazione della Svizzera al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 13.01.2023 (fr)