Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha affrontato la questione dei bambini nei conflitti armati il 13 febbraio 2023. I conflitti violenti hanno un impatto catastrofico sui bambini e sui giovani di tutto il mondo. Milioni di bambini e giovani ne sono colpiti e sono privati delle loro prospettive future.

La questione dei bambini nei conflitti armati è strettamente legata alle priorità svizzere per il Consiglio di sicurezza di «proteggere i civili» e «promuovere una pace sostenibile». Nel Consiglio e nella sua politica estera, la Svizzera persegue tre dimensioni d'azione per mitigare le conseguenze dei conflitti sui bambini. «Il Consiglio ha sviluppato molti strumenti per prevenire le violazioni gravi. Affinché mantengano il loro effetto deterrente, è necessario preservare la loro indipendenza, imparzialità e credibilità», ha detto l'Ambasciatrice svizzera alle Nazioni Unite Pascale Baeriswyl al Consiglio di sicurezza a New York. 

Primo: la Svizzera si impegna a garantire una migliore protezione dei bambini nei conflitti. Un modo per farlo è sostenere un sistema delle Nazioni Unite che documenta le gravi violazioni nei conflitti armati. Il Gruppo di lavoro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati li esamina e formula raccomandazioni sulle possibili misure per proteggere meglio i bambini. Secondo, affinché la pace sostenibile abbia una possibilità, i bambini devono essere reintegrati nella società dopo il loro coinvolgimento in un conflitto armato. La Svizzera promuove la transizione alla vita civile, dove, oltre a un luogo sicuro in cui vivere, il supporto psicosociale e le opportunità educative e professionali sono fondamentali per i bambini interessati. Terzo: la Svizzera si impegna a garantire che i bambini e i giovani abbiano accesso all'istruzione nonostante i conflitti. L'istruzione permette ai bambini di raggiungere il loro pieno potenziale, di sviluppare le loro capacità e ritrovare un senso di normalità e sicurezza.

«Impegnandoci affinché i bambini abbiano accesso all’istruzione e possano essere reintegrati nella società dopo un conflitto, diamo un importante contributo anche a una pace duratura e alla prosperità», afferma l'Ambasciatore Simon Geissbühler, Capo della Divisione Pace e Diritti Umani del DFAE.

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