La Svizzera, insieme alla Guyana, ha richiesto una riunione d'urgenza sulla situazione umanitaria a Gaza, nel suo ruolo di «Co-Focal Point per Conflitti e Fame». La Svizzera esprime profonda preoccupazione per l'ultimo rapporto della «Integrated Food Security Phase Classification» (IPC), che avverte di una carestia imminente nella Striscia di Gaza. Secondo l'IPC, cresce la probabilità che lo scenario peggiore di una carestia possa concretizzarsi, in particolare nel nord di Gaza Secondo il diritto umanitario internazionale, tutte le parti in conflitto sono obbligate a garantire un accesso umanitario rapido e senza ostacoli a tutti i civili in difficoltà. Come potenza occupante, Israele deve inoltre fare in modo che, nel limite delle sue possibilità, vengano soddisfatti i bisogni fondamentali della popolazione nella Striscia di Gaza. Nel Consiglio di Sicurezza, la Svizzera ha ricordato che l'uso della fame come metodo di guerra è vietato dal diritto internazionale umanitario e costituisce un crimine di guerra per il quale i responsabili devono essere chiamati a rispondere.
Alla luce della situazione attuale in Medio Oriente, è assolutamente necessario un cessate il fuoco. La Svizzera chiede inoltre la liberazione immediata e incondizionata degli ostaggi. La Svizzera sta lavorando in modo costruttivo nelle attuali negoziazioni per una possibile nuova risoluzione sulla situazione a Gaza.
A New York, la Svizzera ha ancora una volta esortato tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario in ogni circostanza e ad adottare immediatamente misure per proteggere la popolazione civile. Inoltre, ha ricordato che il personale umanitario deve essere protetto e non deve diventare obiettivo di attacchi. In questo contesto, la Svizzera ha sottolineato nel Consiglio di Sicurezza l'importanza del personale locale delle organizzazioni umanitarie in Medio Oriente e il ruolo centrale dell'UNRWA nel fornire i servizi di base.
Infine, la Svizzera ha sollecitato i membri del Consiglio ad agire per porre fine alla sofferenza umana e ristabilire un orizzonte politico per la pace in Medio Oriente.