Il Consiglio di sicurezza dell'ONU si è riunito oggi per discutere dell'attuale situazione in Kosovo alla presenza del Presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, e della Presidente del Kosovo, Vjosa Osmani. Nella sua dichiarazione, la Svizzera ha sottolineato che la fiducia tra i due Paesi deve essere ulteriormente rafforzata nell'interesse di ambedue i popoli. A tal fine, entrambe le parti devono affidarsi a una retorica moderata, puntare a ulteriori progressi nel processo di normalizzazione guidato dall'UE e dare seguito agli impegni già presi con azioni concrete.

Tramite i buoni uffici, la Svizzera si adopera per instaurare relazioni costruttive tra le parti. Dal 2015, ad esempio, organizza incontri paralleli al dialogo condotto dall'UE per consentire un contatto diretto tra i rappresentanti dei partiti politici di Kosovo e Serbia. "Entrambe le parti condividono la responsabilità di ridurre le tensioni", ha dichiarato la Svizzera al Consiglio di sicurezza.

Al fine di evitare un'escalation, è essenziale costruire la fiducia reciproca tra i gruppi etnici. Un aspetto importante è il lavoro di memoria e di gestione del passato. Ad esempio, la Svizzera ha sostenuto il Kosovo nell'istituzione di una commissione per la verità e la riconciliazione. Inoltre, aiuta le famiglie a far luce sul destino delle persone scomparse o sequestrate.

Nell'ambito della cooperazione internazionale in Kosovo, la Svizzera orienta il proprio sostegno su tre ambiti di intervento: governance democratica e pace, sviluppo economico sostenibile, cambiamento climatico, acqua e salute. In tutti i progetti vengono presi in considerazione anche gli aspetti di genere.

Notizia precedente

Prossima notizia