Su iniziativa della Svizzera e del Mozambico – entrambi membri eletti del Consiglio – il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione informale in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, il 22 marzo, per discutere della protezione dell'accesso alle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie nei conflitti armati. Questa protezione è un pilastro centrale per la protezione dei civili nei conflitti armati. 

«L'acqua è essenziale per la vita sulla terra e l'accesso all'acqua è un diritto fondamentale. Deve essere garantito in ogni momento, anche in tempo di guerra», ha sottolineato Christian Frutiger, Direttore aggiunto e Capo della Divisione tematica Cooperazione della DSC, in rappresentanza del Consigliere federale Cassis, al Consiglio di sicurezza. Nonostante gli obblighi esistenti in base al diritto internazionale umanitario, che si riflettono anche in diverse risoluzioni del Consiglio di sicurezza, le strutture idriche continuano ad essere distrutte o danneggiate nei conflitti armati.

Oggi, circa due miliardi di persone sono a rischio di scarsità d'acqua a causa di conflitti. Ciò significa non solo la mancanza di acqua per le persone e l'agricoltura, ma anche la diffusione di malattie infettive come il colera a causa della scarsa igiene. Ecco perché la Svizzera ha sottolineato in seno al Consiglio che il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato e applicato ovunque e senza errori. Questo perché il diritto internazionale umanitario protegge fondamentalmente l'infrastruttura idrica come oggetto civile. Inoltre, vieta di attaccare, distruggere e rendere inutilizzabili i beni essenziali per la sopravvivenza della popolazione civile, come le strutture e le forniture di acqua potabile e i sistemi di irrigazione.

Un'infrastruttura idrica funzionante è anche fondamentale per il consolidamento di una pace sostenibile dopo le ostilità. L'assenza di tali strutture impedisce la ripresa delle attività economiche e sociali in aree già gravemente colpite dalla guerra. L'instabilità permane e c'è un alto rischio che le vecchie tensioni si riaccendano. L'incontro ha anche evidenziato l'impatto negativo del cambiamento climatico come fattore aggravante per la protezione dei servizi e delle infrastrutture idriche nei conflitti armati. Per questo motivo, nella sua dichiarazione al Consiglio di sicurezza, la Svizzera si è concentrata anche sulla funzione centrale della prevenzione, della ricostruzione e del sostegno della comunità internazionale agli Stati e alle regioni colpiti dai conflitti.

«Le sfide odierne nell'ambito dell'accesso, della gestione e dell'amministrazione dell'acqua sono molteplici e richiedono soluzioni multilaterali», ha sottolineato Frutiger a New York. Per questo motivo, la Svizzera si impegna a includere in modo permanente questo tema nelle priorità dell'ONU.

Dichiarazione della Svizzera sulla protezione dell'accesso all'acqua e ai servizi igienici nei conflitti armati

Newsticker: Partecipazione della Svizzera alla Conferenza sull'acqua delle Nazioni Unite, 22-24 marzo 2023

Blue Peace: l’acqua come strumento per la pace, DSC