Il 30 marzo, in un dibattito aperto, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso l'iniziativa «Silencing the Guns in Africa» dell'Unione Africana (UA) – un'associazione di Stati africani. L'obiettivo è quello di porre fine a tutte le guerre, i conflitti e la violenza di genere nel continente africano.

La Svizzera sostiene gli sforzi per raggiungere una pace sostenibile in Africa. L'iniziativa è ambiziosa e deve affrontare numerose sfide. «Purtroppo, le armi non sono ancora silenziose in Africa, come in altre parti del mondo. La proliferazione illecita di armi leggere e di piccolo calibro e delle relative munizioni continua a portare alla violenza, a minacciare la pace, a lacerare il tessuto sociale e a ostacolare lo sviluppo», ha dichiarato il Vice Ambasciatore svizzero alle Nazioni Unite Adrian Hauri al Consiglio di sicurezza dell'ONU.

In questo contesto, la Svizzera ha sottolineato quattro aree del Consiglio che possono contribuire al successo di «Silencing the Guns». In primo luogo, è necessario ridurre l'offerta e la domanda di armi. Per la prevenzione della violenza e dei conflitti è fondamentale considerare i fattori politici, economici e sociali, oltre al rispetto del diritto internazionale. In secondo luogo, le istituzioni locali devono essere rafforzate in modo che possano fornire servizi pubblici sostenibili, il che rafforza la fiducia della popolazione nelle strutture statali. In terzo luogo, il legame tra cambiamento climatico e conflitti deve essere preso in considerazione nelle attività umanitarie e di politica di pace, nonché nella cooperazione allo sviluppo. È urgente che gli Stati colpiti riducano la loro vulnerabilità agli shock climatici per contribuire alla pace e alla sicurezza. In quarto luogo, il dialogo tra le varie parti del conflitto è fondamentale per allentare le tensioni prima che scoppi la violenza e per risolvere conflitti esistenti. Tale dialogo dovrebbe coinvolgere sistematicamente le donne e i giovani. In linea con la sua tradizione di mediazione e di buoni uffici, la Svizzera rimane impegnata a fornire piattaforme di dialogo.

«Le armi non taceranno finché saranno più facilmente accessibili di un lavoro o di un apprendistato. I nostri sforzi per la pace devono andare di pari passo con misure di costruzione della fiducia, il rafforzamento delle istituzioni e dello Stato di diritto, la promozione della coesione sociale, il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario e la creazione di prospettive economiche, soprattutto per i giovani», ha sottolineato Hauri a New York.

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