Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito il 6 giugno per una sessione di emergenza per discutere della distruzione della diga di Nova Kakhovka in Ucraina. La Svizzera ha espresso profonda preoccupazione per questi nuovi sviluppi, che rappresentano un ulteriore onere per la popolazione civile colpita dalla continua aggressione militare della Russia. Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres si è espresso ieri attraverso un comunicato stampa, affermando che stiamo affrontando una catastrofe umanitaria, economica e ambientale.

Migliaia di persone saranno colpite da questo disastro. Oltre alle devastanti conseguenze a breve termine nel sud dell'Ucraina, bisogna aspettarsi anche gravi conseguenze a lungo termine. "La Svizzera è preoccupata per i rischi che le inondazioni massicce potrebbero comportare per l'ambiente e per la sicurezza energetica e alimentare, compreso l'approvvigionamento idrico", ha dichiarato Adrian Dominik Hauri al Consiglio di sicurezza di New York.

Questo evento è un triste esempio del legame tra l'acqua e la protezione dei civili, che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su suggerimento della Svizzera e del Mozambico, ha già affrontato in dettaglio nel marzo 2023. In particolare, l'approvvigionamento di acqua dolce della Crimea dipende in larga misura dalla diga di Nova Kakhovka. In questa situazione di crisi, la protezione della popolazione civile deve essere una priorità, come richiesto dal diritto internazionale umanitario. Anche la protezione dell'ambiente nei conflitti armati è di importanza centrale. La Svizzera è pronta a sostenere pienamente la risposta immediata delle Nazioni Unite e dei partner umanitari che, in coordinamento con il Governo ucraino, stanno facendo tutto il possibile per fornire assistenza vitale e, tra le altre cose, per garantire la fornitura di acqua potabile. Tutte le parti in conflitto si impegnano a garantire l'accesso umanitario a tutti coloro che hanno bisogno di assistenza.

La diga di Nova Kakhovka è anche centrale per il sistema di raffreddamento della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, che è stata recentemente discussa dal Consiglio di sicurezza durante la presidenza svizzera sotto la guida del Consigliere federale Ignazio Cassis. I 'sette pilastri' definiti da Rafael Grossi, Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, affermano, tra l'altro, che l'integrità dell'impianto e le forniture logistiche devono essere garantite in ogni momento.   

In considerazione dell'urgenza e della gravità della situazione, la Svizzera ha sottolineato nel Consiglio che gli attacchi alle infrastrutture civili sono inaccettabili. Il diritto internazionale umanitario vieta gli attacchi agli oggetti civili e fornisce una protezione speciale alle dighe. La Svizzera invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario. Ancora una volta, la Svizzera ha condannato l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina e ha invitato la Russia a de-escalare immediatamente la situazione, a cessare tutte le ostilità e a ritirare senza indugio le sue truppe dal territorio ucraino.