Il 17 maggio 2024, la Svizzera ha organizzato una riunione informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite incentrata sul rafforzamento dell'interazione tra la scienza e il lavoro del Consiglio di sicurezza. A tal fine, ha portato a New York i relatori di due importanti istituzioni scientifiche svizzere, il GESDA e il Politecnico di Zurigo. «Il Consiglio di sicurezza ha il mandato di affrontare le numerose crisi che sconvolgono il mondo. Ma anche in questi tempi difficili, è essenziale avere una visione a lungo termine», ha dichiarato al Consiglio di sicurezza Thomas Gürber, vicesegretario di Stato del DFAE. I conflitti nel mondo sono in aumento e le sfide alla pace e alla sicurezza globale diventano sempre più complesse. Le conseguenze del cambiamento climatico stanno esacerbando i rischi esistenti, le nuove tecnologie stanno influenzando profondamente le nostre società e la disinformazione sta erodendo la fiducia tra gli Stati.
L'incontro organizzato dalla Svizzera mirava a raccogliere prospettive su come il Consiglio di Sicurezza possa rafforzare la sua interazione con la scienza, al fin di mettere le conoscenze basate su prove scientifiche al servizio della pace e della sicurezza. La scienza ha il potenziale per rafforzare la fiducia tra gli Stati. «La fiducia si basa sulla comprensione reciproca, ma anche su fatti e conoscenze affidabili. Gli attori scientifici hanno gli strumenti e l'esperienza per generare queste conoscenze affidabili », ha sottolineato Thomas Gürber a New York. Il Consiglio di Sicurezza deve agire con decisione sulla base delle conoscenze scientifiche per comprendere, anticipare e affrontare i rischi per la pace e la sicurezza.
Onde garantire che ciò avvenga nella pratica, la Svizzera sta già incoraggiando gli scambi tra gli Stati membri dell'ONU e il mondo accademico al fine di comprendere meglio i moltiplicatori dei rischi di conflitto mirati, come il cambiamento climatico, in determinati contesti di intervento delle missioni di pace dell'ONU. Può attingere all'esperienza acquisita dall'iniziativa svizzera «Blue Peace», che combina conoscenze approfondite e dialogo politico per promuovere la cooperazione regionale e transfrontaliera sulla gestione pacifica di risorse idriche limitate. L'obiettivo a lungo termine della Svizzera è che l'ONU lavori con strumenti e metodi all'avanguardia, basati su dati e conoscenze scientifiche. Questo ha un grande potenziale per sostenere meglio il lavoro del Consiglio di sicurezza e delle missioni di pace dell'ONU sul campo.