Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso oggi la situazione umanitaria e il disagio della popolazione civile in Medio Oriente. A seguito delle ostilità in corso, molti civili continuano a essere uccisi e feriti nella Striscia di Gaza. Centinaia di migliaia di persone sono state sfollate. In queste circostanze, la Svizzera ha chiesto al Consiglio di sicurezza un cessate il fuoco immediato e la fine dell'operazione militare in corso a Rafah. Le conseguenze di questa operazione sulla popolazione civile di Rafah, che da oltre sette mesi è colpita da bombardamenti, sfollamenti ripetuti e fame, sono inaccettabili. «La popolazione ha ora bisogno di sostegno e non può sopportare ulteriori sofferenze», ha sottolineato l'ambasciatrice svizzera all'ONU, Pascale Baeriswyl, a New York.
Nella sua dichiarazione, la Svizzera si richiama alle numerose risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza per condannare e porre fine agli attacchi contro i civili, alla presa di ostaggi e agli atti di terrorismo. Gli attacchi terroristici di Hamas e la presa di ostaggi del 7 ottobre, che la Svizzera condanna con la massima fermezza, sono contrari a tutte queste risoluzioni. La Svizzera continua a chiedere il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi.
In seno al Consiglio, la Svizzera ha accolto con favore la possibilità di consegnare aiuti umanitari via mare alla Striscia di Gaza. Allo stesso tempo, ha sottolineato che gli aiuti umanitari che attualmente raggiungono la Striscia di Gaza sono tutt'altro che sufficienti. Ha invitato tutte le parti a rispettare gli impegni presi per garantire l'accesso umanitario in tutta la Striscia di Gaza. Inoltre, è essenziale che le parti assicurino la protezione del personale umanitario affinché possa svolgere appieno i propri incarichi.
Alla luce della catastrofe umanitaria che si sta verificando in Medio Oriente, la Svizzera ha chiesto l'immediata attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza in materia. Queste sono vincolanti per il diritto internazionale e richiedono che tutte le parti rispettino il diritto umanitario internazionale e i diritti umani. Inoltre, la Svizzera ha ribadito il suo sostegno a una soluzione negoziata a due Stati, in cui Israele e Palestina coesistano in pace, uno accanto all'altro, tra confini sicuri e riconosciuti. Questa soluzione è l'unico modo per raggiungere una pace duratura in Medio Oriente.