Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una dichiarazione presidenziale sulla situazione nel Sahel e nell'Africa occidentale. Questa regione è l'ambito di attività dell'ufficio regionale dell'ONU UNOWAS. La Svizzera ha assunto il ruolo di penholder insieme alla Sierra Leone. Già nel febbraio 2023, è giunta a ottenere una proroga del mandato dell'UNOWAS per altri tre anni.

Cos'è una dichiarazione presidenziale?

Una dichiarazione presidenziale è una posizione formale del Consiglio di sicurezza, raggiunta per consenso e letta dalla presidenza in carica del Consiglio di sicurezza. In tale dichiarazione, il Consiglio esprime il proprio parere su una situazione geografica o su una tematica di attualità relativa alla politica di pace e sicurezza. Una dichiarazione presidenziale può riaffermare elementi di precedenti risoluzioni o servire a lanciare future decisioni del Consiglio di sicurezza.

La dichiarazione presidenziale invia un messaggio importante da parte del Consiglio di sicurezza all'Africa occidentale e al Sahel, una regione che deve affrontare molte sfide e che spesso viene messa indebitamente in secondo piano nella lista delle priorità degli organismi internazionali. La regione non era stata deferita al Consiglio di Sicurezza per quasi tre anni. L'adozione per consenso è il risultato di un lavoro approfondito svolto dai membri eletti del Consiglio di sicurezza dall'inizio del 2022 durante diversi cicli di negoziati. Nella dichiarazione, il Consiglio esprime la propria preoccupazione per la situazione della sicurezza nella regione, nonché per la situazione umanitaria e politica.

Sicurezza

La dichiarazione presidenziale sottolinea che il Consiglio di Sicurezza è consapevole della situazione critica della sicurezza in Africa occidentale e nella regione del Sahel. Tra i fattori che vi contribuiscono vi sono i conflitti armati - con gruppi armati e, tra gli altri, quelli legati alle organizzazioni terroristiche internazionali - la criminalità organizzata transfrontaliera, nonché i cambiamenti climatici, che colpiscono la regione più severamente rispetto alla media. Nella sua dichiarazione, il Consiglio di Sicurezza condanna le continue violazioni del diritto umanitario internazionale, compresi gli attacchi contro la popolazione civile e gli edifici civili. Chiede di ritenere tutti gli attori responsabili delle violazioni del diritto internazionale umanitario o dei diritti umani.

Situazione politica

Nella dichiarazione, il Consiglio di sicurezza sottolinea i progressi compiuti in diversi Paesi nel mantenere e promuovere la democrazia, ad esempio con lo svolgimento di elezioni pacifiche, il dialogo e i processi di riconciliazione. Tuttavia, il Consiglio esprime anche la sua preoccupazione per i cambiamenti incostituzionali di governo e i tentativi di colpo di Stato, che ben conoscono le ripercussioni sulla pace e sulla sicurezza nella regione. Sottolinea l'importanza di ripristinare l'ordine costituzionale nei Paesi della regione impegnati in un processo di transizione politica. Inoltre, il Consiglio elogia il buon lavoro dell'UNOWAS nel prevenire conflitti e tensioni e nel promuovere la pace e la stabilità politica.

Situazione umanitaria

Attraverso la Dichiarazione presidenziale, il Consiglio di Sicurezza esprime la sua preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria in alcune parti della regione, causata dal conflitto ed esacerbata da altri fattori quali i cambiamenti climatici. Il risultato è un aumento degli sfollamenti forzati, dell'estrema povertà e della mancanza di cibo e acqua, delle disuguaglianze sociali e della violenza. In qualità di co-leader e nell'ambito della sua priorità “Affrontare la sicurezza climatica”, la Svizzera si impegna a garantire che questo problema venga affrontato in modo adeguato. Il Consiglio di sicurezza chiede un accesso rapido e senza ostacoli agli aiuti umanitari e medici per tutti coloro che ne hanno bisogno, oltre a garantire l'accesso all'istruzione e all'assistenza sanitaria.

Durante i negoziati che hanno portato alla dichiarazione presidenziale, la Svizzera ha lavorato a stretto contatto con i Paesi co-leader Ghana (2023) e Sierra Leone (2024) e ha discusso con tutti i membri del Consiglio.