Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha discusso oggi nuovamente della situazione in Medio Oriente. La Svizzera è estremamente preoccupata per la crescente spirale di violenza, che ha raggiunto un nuovo limite lo scorso fine settimana.
La Svizzera condanna fermamente l'attacco di Israele del 26 maggio a un campo per sfollati a Rafah. Secondo i dati delle Nazioni Unite, decine di civili sono stati uccisi nell'attacco. La popolazione di Gaza è brutalmente priva di protezione in un momento in cui è già stata costretta a trasferirsi, è esposta a un'imminente carestia e continua a subire le conseguenze delle ostilità. La Svizzera condanna inoltre con la massima fermezza gli attacchi di razzi indiscriminati di Hamas contro Israele. Tali attacchi sono contrari al diritto umanitario internazionale. È quanto la Svizzera ha sottolineato al Consiglio di sicurezza.
A New York, la Svizzera ha chiesto a tutte le parti di rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario. Devono rispettare il principio di distinzione senza eccezioni e adottare misure precauzionali per proteggere la popolazione civile ed evitare danni alle proprietà civili. Davanti al Consiglio, la Svizzera ha ribadito la richiesta di un cessate il fuoco immediato, di un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi.
La Svizzera ha inoltre espresso al Consiglio di sicurezza il proprio punto di vista sulla situazione in Cisgiordania. Condanna le violenze commesse dai coloni israeliani, in particolare i ripetuti attacchi alle strutture delle Nazioni Unite a Gerusalemme Est e ai convogli di aiuti umanitari.
Il rispetto del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti e l'applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU, nonché le misure preventive della Corte internazionale di giustizia, sono condizioni preliminari per una de-escalation. La Svizzera rimane fermamente convinta che solo una soluzione negoziata a due Stati, in cui Israele e Palestina vivano fianco a fianco in pace e sicurezza all'interno di confini riconosciuti, costituisca la base per una pace duratura in Medio Oriente.