In occasione di una riunione d'emergenza dopo l'esecuzione di sei ostaggi da parte di Hamas lo scorso fine settimana, la Svizzera ha espresso la sua profonda preoccupazione in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ha condannato ancora una volta con la massima fermezza gli atti di terrorismo e la presa di ostaggi da parte di Hamas e di altri gruppi armati del 7 ottobre. La presa di ostaggi e la loro esecuzione sono considerati crimini di guerra. A New York, la Svizzera ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi rimasti. Inoltre, sia gli ostaggi che le persone detenute da Israele in relazione al conflitto devono ricevere un’assistenza medica immediata.
La situazione umanitaria a Gaza rimane drammatica. La Svizzera ha ricordato che i civili e le infrastrutture civili sono protetti e vanno condannato in questo senso tutti gli attacchi. Il personale umanitario deve essere protetto per aiutare la popolazione civile in difficoltà, in particolare per continuare ad attuare la campagna di immunizzazione delle Nazioni Unite per proteggere 640.000 bambini di Gaza dalla polio. La Svizzera ha espresso al Consiglio la propria soddisfazione allorché la prima fase della campagna di immunizzazione stia procedendo senza incidenti di rilievo. Ha inoltre invitato le parti a continuare a facilitare questa campagna.
La Svizzera ha sottolineato ancora una volta che il cessate il fuoco a Gaza è fondamentale. In questo contesto, la Svizzera sostiene gli sforzi di mediazione di Stati Uniti, Qatar ed Egitto per raggiungere un consenso su un accordo corrispondente. Ciò contribuirebbe anche alla de-escalation regionale.
È urgente che tutte le parti rispettino il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e i diritti umani. Ciò vale anche per la Cisgiordania, dove aumenta la violenza, compresa quella dei coloni e nel contesto delle operazioni delle forze di sicurezza israeliane. In seno al Consiglio di Sicurezza, la Svizzera ha sottolineato che Israele deve tenere in particolare considerazione i criteri di necessità e proporzionalità nell'uso della forza e rispettare i diritti alla vita e alla sicurezza di ogni individuo. A New York, la Svizzera ha inoltre ricordato che Israele, in quanto potenza occupante, è responsabile del mantenimento dell'ordine pubblico in Cisgiordania e deve garantire la protezione e il benessere della popolazione.
Il rispetto del diritto internazionale da parte di tutte le parti è un primo passo sulla via della pace in Medio Oriente, agevolando così una soluzione negoziata a due Stati.