Il 15 marzo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha prorogato il mandato della Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan (UNMISS) per un altro anno mediante una risoluzione. In seno al Consiglio di sicurezza, la Svizzera ha sostenuto la risoluzione per garantire che la missione continui ad essere equipaggiata per le sfide future nel Paese. Il mandato è anche in linea con le sue priorità di membro del Consiglio, ossia proteggere i civili, promuovere una pace sostenibile e affrontare la sicurezza climatica. Dopo decenni di conflitto, il Sud Sudan ha ottenuto l'indipendenza dal Sudan nel 2011. Quando il nuovo governo è crollato nel 2013, il giovane Stato è caduto in una spirale di guerra civile, che si è conclusa a livello nazionale nel 2018 con un accordo di pace. Centinaia di migliaia di persone sono state vittime della guerra e milioni di sfollati, oltre la metà dei quali donne e bambini.

Ma la pace è fragile. L'attuazione dell'accordo di pace sta facendo progressi lenti. La formazione di un governo di transizione nel febbraio 2020 ha solo leggermente accelerato questo processo. A livello subnazionale, la violenza rimane purtroppo all'ordine del giorno. «Per ridurre la violenza e rafforzare la coesistenza pacifica, i dialoghi di pace tra la popolazione sono essenziali. Negli ultimi anni, la Svizzera ha collaborato con il Consiglio delle Chiese del Sud Sudan per sostenere tali dialoghi. Anche l'UNMISS promuove tali dialoghi», ha dichiarato al Consiglio di sicurezza l'Ambasciatrice svizzera presso le Nazioni Unite Pascale Baeriswyl. Le elezioni e la fine del periodo di transizione previste l'anno prossimo porteranno ulteriori sfide.

 

Spinto dal conflitto e dalla grave insicurezza alimentare, il Paese sta affrontando una massiccia crisi umanitaria. «Questa crisi è aggravata dall'impatto del cambiamento climatico, che sta esacerbando gli effetti del conflitto. Incoraggiamo il Governo del Sud Sudan ad affrontare queste sfide con il sostegno dell'UNMISS», ha sottolineato Pascale Baeriswyl a New York. Per questo motivo, durante i negoziati sul mandato, la Svizzera ha anche chiesto al Segretario generale dell'ONU di includere un riferimento ai rischi associati agli effetti del cambiamento climatico nella sua relazione sull'UNMISS al Consiglio di sicurezza. Il mandato menziona anche l'obiettivo delle Nazioni Unite di aumentare l'uso di energie rinnovabili nelle missioni di pace, al fine di incrementare l'uso responsabile delle risorse naturali. In qualità di co-presidente del gruppo informale di esperti del Consiglio su clima e sicurezza, la Svizzera sostiene anche questo tema in un quadro più ampio.

I compiti dell'UNMISS comprendono la protezione dei civili, il supporto logistico per gli aiuti umanitari, il sostegno all'attuazione dell'accordo di pace, la promozione del diritto internazionale umanitario e il rafforzamento dei diritti umani. Il 2023 sarà un anno importante per preparare la fine della fase di transizione.

Pace fragile in Sud Sudan, articolo online

UNMISS, Dichiarazione della Svizzera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (fr)

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