Sotto la presidenza del Regno Unito, il Consigliere federale Ignazio Cassis ha partecipato a una riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU sull'attuale situazione in Medio Oriente. «Dopo oltre un anno di conflitto spaventoso, è giunto il momento di cambiare decisamente l'attuale corso di violenza e disumanizzazione», ha sottolineato il capo del DFAE a New York. Prosegue la detenzione di ostaggi da parte di Hamas, la Striscia di Gaza è minacciata dalla carestia e le tensioni regionali sono in aumento. Fame, feriti e malattie sono in agguato a Gaza, mentre il sistema sanitario è stato ridotto a quasi zero. Al Consiglio di sicurezza, il consigliere federale Cassis ha condannato, a nome della Svizzera, le ostilità dello scorso fine settimana, durante le quali una casa è stata distrutta dal fuoco israeliano, causando numerose vittime civili, tra cui molti bambini. Ha inoltre condannato il continuo lancio di razzi verso Israele da parte di Hamas.
«È necessaria un'azione immediata da parte di tutti gli attori coinvolti nel conflitto per proteggere la popolazione civile», ha sottolineato il consigliere federale Cassis. È urgente un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e la consegna rapida e senza ostacoli degli aiuti umanitari. Il diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite e il diritto umanitario internazionale, deve essere rispettato da tutte le parti senza eccezioni. È stata inoltre menzionata l'adozione da parte della Knesset, il 28 ottobre 2024, di due leggi sull'UNRWA, la maggior parte delle quali non è conforme al diritto internazionale e minaccia gli aiuti umanitari a Gaza. In questo contesto, la Svizzera ha ricordato a Israele, in seno al Consiglio di Sicurezza, i suoi obblighi di diritto internazionale in quanto potenza occupante, ossia garantire il soddisfacimento dei bisogni fondamentali della popolazione del territorio palestinese occupato.
È necessaria una nuova dinamica per ritrovare un fondamento comune di umanità e lavorare per una pace conforme al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite. «La soluzione politica è nota: si tratta della soluzione a due Stati, la quale offre a israeliani e palestinesi la prospettiva di vivere in pace e in sicurezza», ha affermato Cassis. Il capo del DFAE ha espresso il sostegno della Svizzera al Consiglio per gli sforzi dei 94 Stati (tra cui la Svizzera) e delle organizzazioni che si sono riuniti a Riyadh alla fine di ottobre per la conferenza dell'Alleanza globale per l'attuazione della soluzione a due Stati. Sono necessarie proposte concrete per rafforzare e riformare l'Autorità palestinese attraverso misure legali, politiche ed economiche. La Svizzera parteciperà anche alla conferenza di follow-up dell'Alleanza, il 28 novembre a Bruxelles.
Il capo del DFAE ha inoltre sottolineato che investire nei giovani è indispensabile per raggiungere una pace duratura in Medio Oriente: «Sono convinto che le nuove generazioni siano in grado di intraprendere la strada della riconciliazione e di lottare contro l'odio e l'estremismo. È per questa giovane generazione che dovremo rispondere delle nostre azioni».