Un progetto di risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza è fallito oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a causa del veto di un membro permanente. La risoluzione è stata negoziata e messa ai voti dalla Svizzera, insieme agli altri nove membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza. In particolare, la risoluzione avrebbe chiesto

  • un cessate il fuoco immediato, incondizionato e duraturo e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi;
  • l'accesso immediato della popolazione civile di Gaza ai servizi di base e la facilitazione della consegna rapida e senza ostacoli di aiuti umanitari su larga scala verso e all'interno della Striscia di Gaza;
  • e il pieno rispetto del diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale, da parte di tutte le parti, in particolare per proteggere la popolazione civile.

La Svizzera ha sostenuto la risoluzione a New York poiché riflette la posizione del Consiglio federale sull'attuale situazione in Medio Oriente. Adottando il progetto di risoluzione, il Consiglio di sicurezza avrebbe mostrato la sua profonda preoccupazione per il perdurare della situazione drammatica a Gaza, per la mancanza di un'adeguata assistenza sanitaria e per la minaccia di carestia. Il Consiglio avrebbe anche deplorato tutti gli attacchi ai civili e tutti gli atti di terrorismo. Inoltre, i membri del Consiglio avrebbero riaffermato il loro impegno per la visione di una soluzione a due Stati, in cui due Stati democratici, Israele e Palestina, potrebbero convivere in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti.

La Svizzera ha sostenuto la risoluzione a New York e si è rammaricata del suo fallimento. Nella sua dichiarazione dopo il voto, ha ricordato che gli obblighi di diritto internazionale di tutte le parti rimangono indipendentemente dall'adozione o meno di risoluzioni da parte del Consiglio di sicurezza. La Svizzera ha sottolineato che «la violenza e la disumanizzazione in questo conflitto devono finire».