Dopo la caduta del governo in Siria, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso nuovamente la situazione attuale nel paese il 17 dicembre. Dopo anni di guerra civile, la popolazione siriana si trova ad affrontare grandi sfide. La Svizzera ha sottolineato nel Consiglio di Sicurezza che è pronta a supportare la Siria nell'affrontare queste sfide. La priorità è promuovere la giustizia, il dialogo, la riconciliazione e la ricostruzione del paese sulla base dello stato di diritto.

Da anni, la Svizzera sottolinea che il conflitto in Siria può essere risolto solo attraverso una soluzione politica inclusiva. Questa soluzione deve essere progettata dal popolo siriano per il popolo siriano, mediata dalle Nazioni Unite e dal loro inviato speciale, e deve essere basata sul diritto internazionale. In questo contesto, la Svizzera ha dichiarato a New York che continuerà a mettere a disposizione Ginevra come luogo per i colloqui di pace e le iniziative sotto l'egida delle Nazioni Unite. La base per raggiungere una soluzione duratura è un cessate il fuoco a livello nazionale, il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, una governance inclusiva che coinvolga le donne e la società civile, e l'organizzazione di elezioni libere, trasparenti e giuste.

Il conflitto che dura dal 2013 ha profondamente segnato la Siria: più di mezzo milione di persone hanno perso la vita, gran parte delle infrastrutture civili sono state distrutte e oltre il 90% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. In materia umanitaria, la Svizzera ha svolto un ruolo di leadership nel Consiglio di Sicurezza. In particolare, dopo il devastante terremoto di febbraio 2023, si è fortemente impegnata affinché gli aiuti umanitari raggiungessero tutte le persone bisognose, indipendentemente dalle linee di conflitto. Inoltre, a causa della guerra civile, 16 milioni di persone sono state sfollate, molte delle quali pianificano di fare ritorno nelle loro case. Nel Consiglio di Sicurezza, la Svizzera ha chiesto che questo ritorno avvenga in modo volontario, sicuro e in conformità con il diritto internazionale dei rifugiati.

Infine, la Svizzera ha ribadito la sua solidarietà con il popolo siriano. Per questo motivo, la scorsa settimana ha messo a disposizione altri due milioni di franchi per rispondere agli ultimi sviluppi. La Svizzera continua quindi a impegnarsi per la pace, la giustizia e il sostegno umanitario in Siria.