Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso oggi la situazione in Medio Oriente nell'ambito della sua riunione trimestrale sulla risoluzione 2334 del 2016 del Consiglio di sicurezza, che riguarda gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati.

Nella sua dichiarazione a New York, la Svizzera ha sottolineato la protezione della popolazione civile e del personale umanitario. A Gaza, in particolare, quest’ultimi sono ancora fortemente a rischio a causa delle attuali violenze. Dagli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, condannati con la massima fermezza dalla Svizzera, oltre 330 operatori umanitari e decine di migliaia di civili sono stati uccisi a Gaza. La Svizzera chiede il rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale.

In questo contesto, la Svizzera ha ricordato l'importanza della risoluzione 2730, da lei redatta e adottata dal Consiglio di sicurezza lo scorso maggio, che sottolinea la protezione del personale umanitario e delle Nazioni Unite nelle zone di conflitto. In seno al Consiglio di Sicurezza, la Svizzera ha nuovamente chiesto un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e un accesso rapido e senza ostacoli per gli aiuti umanitari.

La Svizzera si dispiace inoltre profondamente della non attuazione delle quattro risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dal 7 ottobre 2023. In questo contesto, la Svizzera ha ribadito il suo sostegno al parere consultivo della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024. Non ci sono dubbi sull'illegalità dell'occupazione israeliana del territorio palestinese, che dura dal 1967. Questa occupazione deve cessare al più presto.

La violenza in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, è ai massimi storici a causa degli attacchi dei coloni e delle operazioni delle forze di sicurezza israeliane. La Svizzera ha inoltre espresso preoccupazione per la violenza associata alla presenza di gruppi armati, in particolare a Jenin. Ha ribadito l'invito a tutte le parti ad adempiere agli obblighi previsti dal diritto internazionale. Le operazioni in Cisgiordania devono soddisfare i criteri di necessità e proporzionalità e rispettare il diritto di ogni individuo alla vita e alla sicurezza personale. Tutti coloro che usano la violenza contro i civili e distruggono deliberatamente proprietà e infrastrutture civili devono essere ritenuti responsabili. La Svizzera ha inoltre ricordato che gli insediamenti nei territori palestinesi occupati sono illegali secondo il diritto internazionale, alimentano ulteriormente la spirale della violenza e rappresentano chiari ostacoli alla pace.

In conclusione, la Svizzera ha ribadito il suo pieno sostegno alla soluzione dei due Stati, che è l'unico modo per permettere a israeliani e palestinesi di vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità all'interno di confini sicuri e riconosciuti.