La situazione in Sudan è stata oggetto, il 19 dicembre al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di un briefing presieduto dal Segretario di Stato americano Antony Blinken. A fronte di una nuova escalation di scontri tra le parti in conflitto, la Svizzera ha sottolineato la necessità di una cessazione immediata delle ostilità. Nel corso del briefing, la Svizzera ha anche ribadito che il diritto umanitario internazionale e i diritti umani, così come gli impegni di Gedda, devono essere pienamente rispettati e attuati dalle parti in conflitto.
La situazione umanitaria in Sudan è peggiorata dall’aprile 2023 e dall’inizio dei combattimenti. «Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare la situazione umanitaria. Durante il nostro mandato come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, abbiamo sempre chiesto un accesso umanitario rapido, sicuro, senza ostacoli e sostenibile attraverso tutti i confini e le linee del fronte, e la rimozione di tutti gli ostacoli e le ostruzioni», ha dichiarato il rappresentante svizzero, l’ambasciatore Thomas Gürber. Determinata a mantenere il suo sostegno in risposta alla situazione in Sudan, la Svizzera ha aumentato il suo aiuto umanitario. Ad oggi, ha sostenuto le organizzazioni partner - tra cui il CICR, il Programma Alimentare Mondiale, l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e le ONG internazionali - per un ammontare di circa 100 milioni di franchi. Questi aiuti sono destinati alle attività in Sudan e nei Paesi limitrofi, anch’essi colpiti dalle conseguenze della crisi.
Occorre inoltre garantire l’assunzione delle responsabilità, assai deficitaria negli ultimi vent’anni. «Senza di essa, la pace rimarrà fuori portata», ha proseguito il rappresentante svizzero. Infine, la Svizzera ha chiesto di intensificare gli sforzi diplomatici per facilitare un processo politico guidato dai sudanesi. A questo proposito, la Svizzera sostiene l’importante impegno dell’Unione Africana e dei Paesi vicini al Sudan. Nell’ambito dei suoi buoni uffici, la Svizzera ha ospitato i colloqui di prossimità organizzati a Ginevra sotto l’egida dell’ONU e rimane pronta a sostenere questo processo. Il nostro paese è anche membro della coalizione diplomatica «Advancing Lifesaving and Peace in Sudan» (ALPS), istituita nell’ambito della conferenza sul Sudan tenutasi in Svizzera nell’agosto 2024.